In ciascun ospedale beneficiario, viene impostata e realizzata una raccolta dati dettagliata che prevede la raccolta regolare di dati per ciascun neonato che utilizza le tecnologie donate dal progetto. I dati includeranno tutti i dettagli utili alle analisi, quali eta’, peso alla nascita, sesso, eta’ gestazionale, diagnosi, durata della cura, risultato finale e cosi via. Tali dati verranno inseriti in un database excel, una volta raccolti, ed analizzati attraverso programmi statistici medici per una valutazione degli outcome clinici del reparto. Tali risultati verranno discussi con il personale del reparto e la direzione dell’ospedale, in quanto essi potranno generare un miglioramento della qualita’ del servizio nel tempo. Inoltre, durante le visite di follow up, oltre a periodi di accompagnamento pratico degli ospedali locali, verranno anche realizzate delle sessioni di “focus group interview”, nel quale il personale ospedaliero potra’ discutere le attivita’ del programma, valutarne i successi e le difficolta’ e decidere insieme nelle future modalita’ di miglioramento del servizio. 

dscn5973I dati raccolti verranno analizzati in maniera scientifica (secondo i piu’ moderni principi epidemiologici) ed un rapporto finale verra’ presentato sia al donatore, che alle autorita’ del ospedale e sanitarie (locali e nazionali). Questi rapporti finali sono molto importanti per valutare l’iniziativa, per capire cosa abbia funzionato nel progetto, e cosa no, ma soprattutto per convincere il governo nazionale e locale che un investimento nella salute neonatale e’ possibile e genera dei risultati di lungo periodo molto importanti. Se si riterrà che questi dati siano molto rilevanti, si cerchera’ di pubblicarli in riviste internazionali di medicina, per essere messe a disposizione della comunita’ scientifica internazionale. Per questo motivo, indipendentemente dalla possibile pubblicazione, tutti i protocolli di raccolta dati verranno formalizzati, verranno sottoposti all’approvazione del comitato etico di ciascun ospedale beneficiario, e per ciascun neonato verra’ richiesto consenso scritto alla raccolta dati (che rimarra’, comunque, anonima).

Ad oggi, grazie a questo prezioso lavoro di raccolta dati ed analisi dei risultati, ANT ha contribuito alla realizzazione di tre pubblicazioni su riviste medico-scientifiche:

1. Valutazione dell’intervento per la riduzione delle exanguino trasfusioni nei neonati di alcuni ospedali del Myanmar, confrontando i dati pre e post intervento

Lo studio è stato realizzato coinvolgendo 4 ospedali del Myanmar ed ha previsto la fornitura, per ogni ospedale, di due macchine per la fototerapia LED e di formazione intensiva con l’obiettivo di migliorare la cura dell’ittero patologico in queste strutture sanitarie. L’analisi del confronto dei dati prima e dopo l’intervento ha dimostrato una riduzione statisticamente significativa del 33% delle exanguino trasfusioni per i neonati “outborn” (provenienti da altre strutture sanitarie) in due ospedali dello studio, e del 69% per i neonati “inborn” (nati nello stesso ospedale) in uno dei rimanenti ospedali, mentre non e’ cambiata nel quarto ospedale oggetto dello studio. Un’analisi supplementare, che ha preso in esame un nuovo periodo post- intervento, ha mostrato una riduzione di due terzi delle exanguino trasfusioni totali per tutti e 4 gli ospedali coinvolti. E’ importante notare come la fornitura di due fototerapie a luci LED è stata sufficiente per fare la differenza in un ospedale con meno di 400 ricoveri annui per ittero, ma non è riuscito ad avere un impatto importante in un ospedale con oltre 800 ricoveri annuali per questo problema. Gli autori dello studio ritengono che questo si sia verificato in quanto i neonati non riuscivano a completare il ciclo di fototerapia a causa della forte domanda di utilizzo dei macchinari. In linea con le misure correttive prese nel corso di questo studio, è raccomandata la fornitura di una fototerapia a luci LED ogni 150-200 ricoveri annuali perittero. Se ciò non fosse possibile, i dati attuali suggeriscono che è preferibile assicurare un trattamento completo su un gruppo di neonati ad alto rischio, per evitare di ricorrere a exanguino trasfusioni,  in quel sottogruppo, piuttosto che un trattamento parziale su tutti i neonati con ittero, che non migliora i risultati finali del reparto.

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2. Attrezzatura per la rianimazione neonatale in un paese a medio reddito: un sondaggio nazionale in Vietnam

Gli interventi per migliorare la rianimazione neonatale sono da considerare una priorità per ridurre la mortalità neonatale. Oltre ai programmi di formazione per gli operatori sanitari, la disponibilità di attrezzature adeguate in tutte le strutture è di fondamentale importanza. In questo studio, abbiamo valutato la disponibilità di attrezzature per la rianimazione neonatale in un ampio campione di sale parto in Vietnam, esplorando le differenze regionali. Nel 2012, è stato inviato un questionario in 187 strutture sanitarie, che rappresentano i tre livelli di servizi di maternità ospedalieri in otto regioni amministrative del Vietnam, consentendo di calcolare delle stime sia nazionali che regionali. Il tasso di risposta è stato del 85,7% (160/187 ospedali) ed i risultati hanno evidenziato come vi sia una disponibilità limitata di attrezzature considerata “essenziale” dall’ OMS (Organizzazione mondiale della sanità) in una buona fetta dei centri intervistati. La strategia di analisi utilizzata in questo studio potrebbe essere utile per organizzare l'approvvigionamento e la distribuzione di forniture e attrezzature in contesti a basse e/o medie risorse.

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